La verità del ciclista

ciclista sulla roccia

Mancano meno di 24 ore alla partenza di Daniele Tusa per il Periplo 2017 che prevede il giro della Sicilia in solitaria, in 4 giorni su una bicicletta da corsa. Abbiamo contattato Daniele via email chiedendogli di raccontarci qualcosa riguardo alle emozioni che lo accompagnano in queste ultime ore prima della partenza.

Daniele ci ha risposto in pochi minuti con una mail che ci ha regalato alcuni spunti di riflessione veramente importanti ed una verità che la prossima volta porteremo con noi insieme ai borsoni ed al navigatore satellitare:

Quello che conta è andare. Altrimenti non saprai mai dove puoi arrivare“.

Di seguito il testo della mail.

A meno di 24 ore dalla partenza, non nego che sono emozionato. Con la giusta dose di adrenalina e ansia positiva sto completando gli ultimi preparativi. Cerco di valutare bene ogni particolare che mi può sfuggire e che potrebbe compromettere la riuscita dell’impresa.
La bici deve essere perfettamente affidabile e funzionante, le gambe allenate ma riposate, l’alimentazione attenta, evitando il più possibile crisi di fame anche leggere che oltre a rallentarmi pregiudicherebbero il pieno recupero muscolare, un semplice mal di pancia, un fastidio dovuto ad uno sfregamento eccessivo del pantaloncino…sono tanti gli imprevisti anche banali che possono incidere negativamente.

Questi però sono solo inconvenienti, sicuramente fastidiosi ma che possono essere superati. I limiti che abbiamo nella mente invece no. Ed è su quello che bisogna lavorare giorno dopo giorno.

In tanti in questi giorni mi hanno incoraggiato e supportato. Questo mi aiuta e mi riempie d’orgoglio. Fa piacere sentire sentimenti di ammirazione e stima attorno a se. Rende più forti! Ringrazio tutti veramente di cuore! In realtà non sto facendo niente di così eccezionale. Se tutto va bene, ci impiegherò 4 giorni, ma c’è tanta gente che potrebbe farlo! Anzi, c’è tanta gente che l’ha fatto! Chi ha impiegato 40 ore e poco più, chi ci ha messo sette giorni, chi un mese. Chi da solo e chi in compagnia. Quello che conta è andare. Altrimenti non saprai mai dove puoi arrivare. Ma poi, pensateci un attimo….girare col mezzo di locomozione più bello che esiste sull’isola più bella del mondo! Cosa chiedere di più?”

Tutti i ciclisti e cicloturisti, prima o poi, hanno ceduto alla tentazione di spingere al limite le proprie gambe solo per racimolare qualche watt e qualche chilometro in più oppure qualche secondo in meno. Anche a noi è capitato di dedicare più attenzione alla posizione sulla classifica di Strava che non al paesaggio intorno.

Daniele ci ha insegnato che l’importante è andare, con o senza fretta, facendo solo ciò che si vuole, ciò che si sente dentro. Mettere il cuore sulla strada, pedalata dopo pedalata, aldilà dei limiti imposti dalla propria mente.

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