Il free floating è veramente il futuro del bike sharing?

Se non sapete cos’è il “free floating” forse è ora di aggiornarsi. Probabilmente è il futuro del bike sharing. Con questo tipo di bike sharing, gli utenti prendono le bici, le usano e le lasciano dove vogliono in città. Infatti non è necessario riporle nelle apposite stazioni a rastrelliera come succede con i tradizionali bike sharing.
l principale vantaggio del bike sharing “free floating”, rispetto al bike sharing tradizionale, è che per prendere la bici non bisogna raggiungere una delle stazioni, che sono sì solitamente molto frequenti nelle città in cui c’è il bike sharing, ma che comunque a volte richiedono deviazioni di qualche centinaio di metri rispetto alla propria destinazione, in bici e poi a piedi. Lo stesso vale per il deposito della bici una volta finito, infatti è possibile lasciarla dove si vuole. Inolte le rastrelliere dei bike sharing sono strutture costose, e occupano marciapiedi e parcheggi in zone spesso centrali delle città. Un altro vantaggio è che, specialmente negli orari di punta, può capitare che le stazioni siano piene, e che quindi si debba andare a lasciare la bici in quella più vicina, perdendo tempo e dovendo fare una deviazione.
Ovviamente il noleggio bici con il modello free floating non ha solo vantaggi ma anche qualche controindicazione che le imprese che si occupano di questo tipo di bike sharing stanno cercando di risolvere. Il principale, e il più prevedibile, è che non tutti gli utenti ripongono le bici come consigliato questo ha dato vita ad alcuno fenomeni di “accumulazione” di biciclette in punti specifici, lasciate in mezzo al marciapiede o in mezzo alla strada, oppure all’interno di cortili privati, impedendo ad altre persone di usarle.
In alcuni casi, l’amministrazioni comunali sono state costrette a segnalare alle aziende che gestiscono questo tipo di bike sharing. A Hefei, nella provincia cinese dell’Anhui, si è verificato un caso curioso per cui migliaia di biciclette di questo tipo sono state ammassate nel cortile di una scuola abbandonata. La diffusione di vandalismo, furti e comportamenti incivili legati a questo tipo di bike sharing ha provocato un dibattito sul presunto declino del decoro e del senso civico nelle città. Tuttavia i governi europei sono molto favorevoli a tale tipo di bike sharing, tanto che nel futuro potrebbe diventare il nuovo standard.
I prezzi per l’utente finale sono equivalenti a quelli del bike sharing tradizionale ma i costi per il gestore sono di gran lunga inferiori. Nel caso di una municipalità il risparmio è da ricercarsi nel fatto che non è necessario installare le costosissime rastrelliere speciali del bike sharing (che spesso occupano spazio nel centro città), costi di manutenzione inferiori e una maggiore semplicità del sistema. Rimane il dubbio sulla sostenibiltà economica deglli investimenti nel free floating, tuttavia vi assicuriamo che è uno spettacolo vedere migliaia di bici colorate di giallo, arancio e rosso, sparse per le vie delle città europee.
Le compagnie di Free Floating più famose sono: